Lavoro a tempo parziale: quale impatto ha sulla pensione delle donne?
In Svizzera, più del 70 % delle persone che lavorano a tempo parziale è composto da donne. Una scelta di vita che comporta delle conseguenze al momento della pensione. Vi spieghiamo perché.
Negli ultimi anni, in Svizzera, il lavoro a tempo parziale è aumentato notevolmente, passando da un quarto della popolazione attiva all’inizio degli anni ‘90 a più di un terzo nei giorni nostri. Nel 2021, secondo l’Ufficio federale di statistica, 1,284 milioni di donne lavoravano a tempo parziale. Sempre secondo lo stesso studio, la custodia dei figli e altre responsabilità famigliari sono le principali ragioni addotte per giustificare questa scelta di vita.
Una decisione che non è presa alla leggera. Generalmente, le donne che decidono di ridurre il loro grado di occupazione calcolano l’impatto che questo avrà sul loro budget mensile e annuale. Nella loro equazione, possono anche tenere conto del fatto che le loro tasse verranno modificate al ribasso. Sono più rare le donne che hanno una visione più a lungo (o meglio, lunghissimo) termine ed esaminano l’impatto di questa scelta sulla loro pensione. Riduzione del salario significa infatti riduzione dei contributi e quindi una rendita di vecchiaia meno elevata. Ma cosa significa concretamente? Questo impatto è così significativo? E, soprattutto, come vi si può porre rimedio?
Qual è l’impatto del tempo parziale sul 1° pilastro?
Il 1° pilastro (AVS) mira a coprire il fabbisogno vitale alla pensione con una pensione di base. L’ammontare di questa rendita dipende dagli anni di contributi versati, dal reddito dal quale sono stati prelevati i contributi nonché da eventuali accrediti per compiti educativi e assistenziali.
Per ottenere la rendita massima, che attualmente si attesta sui CHF 2’390 (CHF 2’450 nel 2023) al mese, ci vorrebbero 44 anni di contributi con un reddito annuale medio determinante di CHF 86’040. Sebbene il tempo parziale (o un arresto dell’attività come il congedo di maternità) non influisca sul numero di anni di contributi, in generale riduce la base salariale di calcolo, determinando una pensione più bassa al pensionamento.
Fissate un appuntamento per calcolare la vostra pensione AVS
Qual è l’impatto del tempo parziale sul 2° pilastro?
Le prestazioni del 2° pilastro (LPP) integrano le prestazioni della pensione AVS per consentire il mantenimento del tenore di vita abituale anche dopo il pensionamento. La LPP è obbligatoria per i/le lavoratori/trici dipendenti assoggettati/e all’AVS che percepiscono un’entrata annuale lorda di almeno CHF 21’510 (CHF 22’050 nel 2023). Tuttavia, questi contributi non sono calcolati sul salario totale, ma su quel che viene chiamato «salario coordinato», che corrisponde al salario annuale lordo dedotto dall’importo di coordinamento. L’ammontare dell’importo di coordinamento viene fissato dal Consiglio federale e attualmente ammonta a 7/8 della rendita AVS massima (CHF 28’680), quindi a CHF 25’095 nel 2022 (CHF 25’725 nel 2023). Nell’ambito della LPP, si evita di versare dei contributi per la parte di salario già assicurata dall’AVS, ma nel caso di lavoro a tempo parziale questo può avere un impatto significativo.
Così per esempio, una donna che lavora al 100 % per un salario lordo annuale di CHF 100’000 verserà i contributi su CHF 74’905 (100’000–25’095). Se la donna in questione riduce il suo grado di occupazione al 60 %, percepirà un salario lordo annuale di CHF 60’000, ma verserà i contributi solo su CHF 34’905 (60’000–25’095). Abbassando il suo grado di occupazione al 40 %, la donna ridurrà la sua parte di contributi LPP di oltre il 50 % creando una lacuna contributiva ancora più elevata.
Alcune casse pensione offrono delle condizioni più vantaggiose e riducono l’importo di coordinamento in funzione del grado di occupazione.
Fissate un appuntamento per calcolare le vostre prestazioni LPP
Cosa succede in caso di separazione?
Le donne sposate o in un’unione domestica registrata possono contare su un secondo salario per compensare la riduzione del loro grado di occupazione. Di solito, la coppia fa i propri calcoli e adatta di conseguenza i rispettivi contributi al budget familiare. Ma cosa succede in caso di separazione?
Nell’ambito del 1° pilastro, in caso di divorzio il reddito comune raggiunto nel corso degli anni di matrimonio viene ripartito (splitting). L’oggetto della condivisione è il solo reddito guadagnato nel lasso di tempo in cui i coniugi erano assicurati all’AVS svizzera e solamente per gli anni civili interi del matrimonio. Per quel che riguarda il 2° pilastro, l’avere accumulato durante gli anni di matrimonio deve essere ripartito in egual misura indipendentemente dal regime dei beni.
Questo può quindi attenuare la lacuna contributiva. In caso di separazione nell’ambito del concubinato, invece, la legge non prevede nulla per compensare il tempo parziale della donna. Sta quindi alle donne informarsi per poter esigere un’indipendenza finanziaria alla pensione. Ed è consigliabile farlo il più presto possibile!
Fissate un appuntamento per calcolare la vostra lacuna contributiva
A quanto ammonterà la vostra pensione e quali sono le soluzioni per aumentarla?
In Svizzera, in media, la pensione delle donne è inferiore del 37 % rispetto a quella degli uomini. Per farvi un’idea di quel che vi aspetta, potete richiedere alla Cassa cantonale di compensazione AVS un estratto gratuito del vostro conto e calcolare la vostra pensione futura. Se vi rendete conto che vi mancano degli anni di contributi, avete la possibilità di effettuare un pagamento retroattivo fino a 5 anni prima per gli anni mancanti, a patto che foste nelle condizioni di essere assicurate all’AVS.
Per quel che riguarda il 2° pilastro, l’importo della pensione figura sul certificato annuale, sul quale troverete anche l’importo disponibile per il riscatto degli anni di contributi nel 2° pilastro.
Il riscatto degli anni di contributi nel 2° pilastro
Il 2° pilastro prevede la possibilità di effettuare dei riscatti nella cassa pensioni. Tali riscatti permettono di colmare le lacune dovute a un’interruzione dell’attività lucrativa o a una riduzione del grado di occupazione. Una soluzione che permette allo stesso tempo di ridurre la lacuna contributiva e di far abbassare il reddito imponibile, dal momento che i riscatti sono deducibili fiscalmente da quest’ultimo.
In media, il 1° e 2° pilastro coprono circa il 60 % dell’ultimo salario percepito. Tuttavia, per una persona che ha lavorato molti anni a tempo parziale, questa copertura potrebbe rivelarsi meno efficiente. Per questo motivo il sistema pensionistico svizzero prevede un 3° pilastro, privato e facoltativo, che permette di colmare le lacune contributive.
Stipulare un 3° pilastro
Il 3° pilastro A (3° pilastro vincolato) consente di versare dei contributi annuali fino a CHF 6’883 (CHF 7’054 nel 2023) per le persone affiliate a una cassa pensioni (generalmente i lavoratori dipendenti) e fino al 20 % del reddito netto di massimo CHF 34’416 (CHF 35'280 nel 2023)) per le persone non affiliate a una cassa pensioni (generalmente i lavoratori indipendenti). Tali importi sono regolamentati, dal momento che potete dedurli dalle vostre entrate imponibili determinando una riduzione sostanziosa delle imposte, migliorando inoltre le vostre prestazioni in materia di copertura dei rischi di invalidità e decesso, e di prestazioni in vista della pensione.
Questo pilastro è detto vincolato poiché può essere ritirato solo a determinate condizioni (quali pensionamento, acquisto di un alloggio a uso proprio, invalidità superiore ai ⅔, trasferimento definitivo dalla Svizzera o avviamento di un’attività lucrativa indipendente).
Il 3° pilastro A (3° pilastro libero) offre maggiore libertà in termini di ammontare dei versamenti e di modalità di prelievo, ma è deducibile dal reddito imponibile solo in determinati cantoni, per la precisione i cantoni di Friburgo e Ginevra. A Ginevra, una coppia sposata con due bambini può dedurre fino a CHF 5’174 (dati aggiornati al 2022) e, a seconda della sua aliquota d’imposta marginale, può risparmiare in termini fiscali circa un terzo di questo ammontare.
In entrambi i casi, il capitale costituito grazie al 3° pilastro consente anche di coprire i rischi legati al decesso e all’invalidità.
Esistono quindi delle soluzioni che permettono di attutire gli effetti del lavoro a tempo parziale sulla pensione. Per sapere qual è la più adatta alla vostra situazione personale e ai vostri obiettivi, potete effettuare un bilancio previdenziale non vincolante con uno dei nostri consulenti. Tale bilancio vi permetterà di fare il punto della vostra situazione attuale nonché una proiezione del vostro reddito alla pensione. A quel punto saprete quali sono le soluzioni a vostra disposizione per assicurarvi una pensione serena.