Come andare in pensione anticipata in Svizzera?
«Pensionamento» e «anticipato»: due parole che, se combinate, fanno sognare molte persone. Affinché diventino realtà, vale però la pena essere consapevoli di tutte le implicazioni del caso e pianificare tutto fino al minimo dettaglio e il prima possibile.
Se ne avesse la possibilità, l’80 % degli svizzeri opterebbe per il pensionamento anticipato. In realtà, secondo uno studio di Credit Suisse del 2020, circa la metà della popolazione va in pensione prima dell’età di riferimento, di cui un quarto non per propria scelta. Stando all’Ufficio federale di statistica, nel 2021 l’età media all’uscita dal mercato del lavoro si attestava sui 65,1 anni, un dato in calo rispetto al picco osservato nel 2017 (65,8 anni).
A partire da che età è possibile andare in pensione?
Il 1° pilastro (AVS) e il 2° pilastro (LPP) prevedono entrambi la possibilità di un pensionamento anticipato, ma con regole differenti.
1° pilastro (AVS)
In Svizzera, l’età di riferimento per la pensione è fissata a 65 anni. Per le donne, l’aumento dell’età di riferimento da 64 a 65 anni sarà effettivo un anno dopo l’entrata in vigore della riforma AVS 21 e verrà attuato con tranche di tre mesi all’anno. Ciò significa che se la riforma entra in vigore nel 2024, l’età di riferimento sarà armonizzata per uomini e donne a 65 anni nel 2028. Tuttavia, la data deve ancora essere decisa dal Consiglio federale, il quale dovrà anche adottare le disposizioni di esecuzione.
Se non intendete aspettare di aver compiuto 65 anni, potete anticipare la riscossione della pensione AVS di uno o due anni interi, quindi al più presto a 63 anni. Inoltre, la riforma dell’AVS, che dovrebbe entrare in vigore nel 2024, prevede la possibilità di percepire solamente una parte della pensione compresa tra il 20 e l’80 % e di posticipare il resto per facilitare un passaggio progressivo alla pensione. In ogni caso, prima dei 63 anni (62 per le donne, ancora per qualche anno) non sarà possibile percepire alcuna pensione AVS.
2° pilastro (LPP)
È possibile che il regolamento della cassa pensione permetta di andare in pensione prima dei tempi, prevedendo delle prestazioni in maniera anticipata, ma al più presto all’età di 58 anni, come stipulato dalla legge sulla previdenza professionale (LPP).
Quanto costa un pensionamento anticipato?
Il pensionamento anticipato comporta dei costi relativamente alti, motivo per cui è importante prepararsi per tempo e calcolare preventivamente il risparmio necessario a tal fine. Più avrete anticipato, più sarete flessibili e più ne varrà la pena.
1° pilastro (AVS)
Alla rendita AVS è applicata una riduzione del 6,8 % per anno di anticipazione e questo per il resto della vita. Inoltre, i contributi AVS devono essere versati fino all’età ordinaria della pensione e devono quindi essere preventivati.
Prendiamo il caso di un insegnante che ha sempre esercitato la sua attività al 100 %. Quest’ultimo avrà guadagnato circa CHF 70’000 l’anno a partire dai suoi 25 anni, salario che sarà progredito fino ad arrivare a CHF 115’000 l’anno al momento del pensionamento a 65 anni. Egli percepirà quindi la rendita AVS massima, che ammonta a CHF 29’400 l’anno (importo 2023).
In caso di pensionamento anticipato di due anni, la sua rendita AVS si ridurrebbe del 13,6 % arrivando a CHF 25’401. Senza poi contare i contributi che dovrà ancora versare.
2° pilastro (LPP)
Per il 2° pilastro, l’importo della riduzione è variabile. Non bisogna dimenticare che nel corso degli ultimi cinque anni di lavoro, i contributi LPP sono generalmente i più importanti. Di conseguenza, in caso di pensionamento anticipato, le perdite di rendita lo sono altrettanto e possono arrivare a diverse centinaia di franchi al mese in meno. Si raccomanda pertanto di studiare attentamente il regolamento della propria cassa pensione, per assicurarsi di poter esigere una rendita transitoria, chiamata anche ponte AVS, fino all’età ordinaria di pensionamento.
Per il nostro insegnante, considerando un tasso di conversione medio del 5 %, sarà possibile esigere una rendita dalla sua cassa pensione di circa CHF 25’000 l’anno.
Se decidesse di anticipare di due anni la riscossione delle sue rendite LPP, potrebbe contare su una rendita della sua cassa pensione pari a circa CHF 20’750 l’anno.
Totale
Sommando le due rendite, l’insegnante passerebbe da una pensione di CHF 54’500 l’anno a 65 anni, a una pensione di CHF 46’151 l’anno a 63 anni, con una riduzione di circa il 15 %.
Supponendo che viva ancora 20 anni, ciò significherebbe una riduzione totale di CHF 164’980.
Quali soluzioni permettono di godersi serenamente un pensionamento anticipato?
Nell’esempio sopra riportato, il pensionamento anticipato costerebbe all’insegnante in questione circa CHF 165’000. Per attutire l’impatto di questi costi futuri, può mettere da parte del denaro. Se inizia a preparare il suo prepensionamento a 40 anni, il suo risparmio supplementare ammonterebbe a circa CHF 7’000 l’anno, aspetto non trascurabile e sul quale è necessario riflettere il prima possibile.
È qui che entra in gioco la pianificazione patrimoniale e finanziaria. Così come la costruzione di una casa richiede dei piani, anche imbastire il proprio (pre)pensionamento necessita una pianificazione seria. In questo modo sarà più semplice valutare le potenziali lacune e le sfide da affrontare, tenendo conto delle soluzioni disponibili per tutti e nel totale rispetto delle loro sensibilità e dei loro obiettivi di vita.
Tra le differenti soluzioni si annoverano:
Il riscatto degli anni di contributi nel 2° pilastro
Nel corso della vita possono insorgere delle lacune contributive dovute a degli aumenti di salario, a dei cambiamenti del tasso di occupazione o ad altre interruzioni di attività passeggere. Allo stesso modo, un divorzio o l’incoraggiamento a prelevare fondi dalla cassa pensione per l’acquisto di un immobile possono gravare sull’ammontare dei risparmi pensionistici per il futuro.
In questo caso, è possibile effettuare dei riscatti degli anni mancanti nell’ambito del 2° pilastro. L’importo di riscatto consentito figura sul certificato della cassa pensione. Quindi, la differenza tra l’avere di vecchiaia attuale e quello che potreste esigere se vi siete sempre trovati nella situazione attuale, può essere colmata in un’unica soluzione o in maniera ripartita nel tempo, soluzione più interessante dal punto di vista fiscale. In generale, infatti, questi versamenti volontari sono deducibili dal reddito imponibile e devono essere analizzati nel dettaglio.
I contributi volontari in un 3° pilastro
Il 3° pilastro del sistema previdenziale svizzero è facoltativo e ha come obiettivo quello di andare a integrare il 1° e 2° pilastro. Oltre a rappresentare un risparmio supplementare per la pensione sotto forma di capitale, può anche coprire i rischi di invalidità e decesso. Nell’ambito del 3° pilastro bisogna fare una distinzione tra la previdenza vincolata (pilastro 3a) e la previdenza libera (pilastro 3b).
3° pilastro vincolato
Il 3° pilastro (3a) consente di versare dei contributi annuali fino a CHF 6’883 (CHF 7’054 nel 2023) per le persone affiliate a una cassa pensione (generalmente i lavoratori dipendenti) e fino al 20 % del reddito netto al massimo CHF 34’416 (CHF 35’280 nel 2023) per le persone non affiliate a una cassa pensione (generalmente i lavoratori indipendenti). Tali importi sono regolamentati, dal momento che potete dedurli dalle vostre entrate imponibili determinando una riduzione sostanziosa delle imposte, migliorando inoltre le vostre prestazioni in materia di copertura dei rischi di invalidità e decesso, e di prestazioni in vista della pensione.
Questo pilastro è detto «vincolato» poiché può essere ritirato solo a determinate condizioni (quali pensionamento, acquisto di un alloggio a uso proprio, invalidità superiore ai ⅔, trasferimento definitivo dalla Svizzera o avviamento di un’attività lucrativa indipendente).
Si raccomanda vivamente di iniziare a risparmiare il prima possibile. Infatti, grazie agli interessi composti, chi inizia a versare presto percepirà un capitale più sostanzioso rispetto a una persona che verserà più tardi degli importi più elevati pensando di recuperare il ritardo. Il fatto di non poter risparmiare il massimo dal pilastro 3a, non significa che non possiate iniziare oggi.
Torniamo al nostro insegnante e immaginiamo che versi nel pilastro 3a circa CHF 4’704 ogni anno da quando ne ha 35, ovvero per una durata di 30 anni. Nell’ipotesi di un rendimento supposto annuo dell’1,5 %, il suo capitale finale ammonterà a CHF 176’582. Ora invece supponiamo che inizi a risparmiare 10 anni più tardi, all’età di 45 anni, ovvero per un totale di 20 anni, ma con l’importo massimo deducibile consentito per «recuperare», cioè CHF 7’056 all’anno. Nella stessa ipotesi di rendimento dell’1,5 %, compiuti i 65 anni otterrebbe un capitale finale di CHF 163’161. Conclusione: sebbene la somma dei versamenti sia la stessa in entrambi i casi, il nostro insegnante riesce a mettere da parte un capitale maggiore di CHF 13’421.
3° pilastro libero
Il 3° pilastro libero (3b) offre maggiore libertà in termini di ammontare dei versamenti e di modalità di prelievo, ma è deducibile dal reddito imponibile solo in determinati cantoni, per la precisione i cantoni di Friburgo e Ginevra. A Ginevra, una coppia sposata con due bambini può dedurre fino a CHF 5’174 (dati aggiornati al 2022) e, a seconda della sua aliquota d’imposta marginale, può risparmiare in termini fiscali circa un terzo di questo ammontare.
Quali altre opzioni di pensionamento esistono?
Al di là del pensionamento ordinario e di quello anticipato, esistono altre due opzioni per ritirarsi dalla vita attiva.
Il pensionamento scaglionato
Chiamata anche «pensionamento parziale», quest’opzione vi consente di ridurre gradualmente il vostro tasso di attività e di percepire contemporaneamente un salario e una parte della prestazione di vecchiaia dalla vostra cassa pensione sotto forma di capitale o di pensione. Di conseguenza, le incidenze finanziarie sono meno onerose. A seconda del regolamento della vostra cassa pensione, potete ridurre il vostro grado di occupazione in una o più tappe a partire dall’età di 58 anni. Di norma, sono consentite solo riduzioni del 20 % almeno.
Nonostante la riduzione del tasso di occupazione – e quindi dei contributi di risparmio – la vostra cassa pensione può comunque autorizzarvi a continuare a versare i vecchi accrediti di risparmio sul vostro precedente salario al 100 %. Certo, dovrete versare dei contributi supplementari, aspetto da mettere in conto ma che permette di evitare una riduzione della rendita di vecchiaia.
Al contempo, a ogni tappa del pensionamento parziale potrete scegliere di optare per delle prestazioni di pensionamento sotto forma di pensione o di capitale oppure di portare fino all’età ordinaria di pensionamento la riscossione di quest’ultime. Nell’ambito della pianificazione del vostro pensionamento, potete dunque scaglionare sapientemente il prelievo di capitale del 2° pilastro e coordinarlo con altri capitali di previdenza.
Nell’ambito del 1° pilastro, il pensionamento parziale vi aiuta a evitare di essere qualificati, ai sensi dell’AVS, alla stregua di una persona senza un’attività lucrativa e quindi di dover pagare i contributi come tale. Allo stesso tempo, poiché agli occhi dell’AVS esercitate ancora un’attività lucrativa, potete continuare a contribuire a un pilastro 3a.
Il pensionamento posticipato
Per alcuni, il vero sogno è continuare a lavorare. In base al regolamento della cassa pensione, è possibile continuare a lavorare fino all’età di 70 anni.
In ogni caso, se optate per una pensione differente da quella prevista per legge, dovete informare l’AVS e la vostra cassa pensione.
E andare in pensione prima dei 58 anni? È possibile. In questo caso non sarete pensionati, ma beneficiari di una rendita!
E voi? Voi potete beneficiare di un'analisi a 360 gradi e senza impegno. Un bilancio che vi permetterà di fare il punto della vostra situazione attuale e di mettere in luce le eventuali lacune. A quel punto, conoscerete gli strumenti che potrete sfruttare per raggiungere i vostri obiettivi personali e professionali.